venerdì 11 luglio 2014

E' Germania - Argentina! Chi sarà incoronata regina?

Forse per la prima volta ho indovinato un pronostico, e come anticipatovi nel post precedente, la finale della Coppa del Mondo 2014 è Germania Argentina.
Un classico della storia del calcio visto che è la terza volta che le due squadre si affrontano in finale, dopo i precedenti del 1986 in Messico e del 1990 in Italia.





Le due squadre arrivano in finale dopo due semifinali molto diverse; partiamo dalla Germania, che in una partita unica nella storia della Coppa del Mondo, umilia i padroni di casa del Brasile per 7 a 1.
Sembra uno scherzo ma non è così e l'andamento della partita è stato da puro psicodramma.
Brasile arrembante nei primi dieci minuti, nei quali si è avuto la sensazione che i ruoli fossero già saltati e la frenesia dei giocatori di Scolari di trovare la rete del vantaggio fosse troppa.
David Luiz sembrava il centravanti titolare, così come i tre di centrocampo, e al al minuto 11 Thomas Muller si ritrova da solo in area di rigore e insacca senza problemi il pallone dell'1 a 0.



L'atteggiamento del Brasile non cambia e tra il minuto 23 e 29 si scatena l'inferno; in successione arrivano la rete di Klose (che diventa il migliore marcatore della storia dei mondiali con 16 gol sorpassando Ronaldo), le due di Kroos e quella di Khedira. 5 a 0 dopo 29 minuti, incredibile.
I tifosi sugli spalti sono scioccati, gente che piange e che non riesce a crede a quello che sta assistendo; il sogno si sta trasformando in incubo.



Il secondo tempo è solo per le statistiche, arrivano i due gol di Schurrle, con annessa inutile esultanza. Al 90' arriva il gol della bandiera da parte di Oscar.
Il dramma sportivo è servito, 54 anni dopo abbiamo un nuovo Maracanazo, o meglio Mineirazo.



L'unica consolazione per i brasiliani è pensare che dopo la tragedia del Maracanà del 1950, il Brasile è rinato con la generazione dei vari Pelè, Didì, Vavà, Garrincha portando ai verdeoro ben 3 Mondiali tra il 1958 e il 1970.
Sarà difficile per i giocatori di questo Brasile e per Scolari stesso dimenticare la notte di Belo Horizonte, che inevitabilmente sarà per sempre marchiata nel cuore e nella memoria di tutti i responsabili di questo dramma sportivo.
Per quanto riguarda la Germania, si è visto lo strapotere fisico e tattico della squadra di Low, che si sente lanciata verso il conquista della Coppa che manca dal 1990, che potrebbe essere la chiusura di un ciclo composto da 6 tra semifinali e finale consecutive di Europei e Mondiali, senza però ottenere nessun successo.
L'attacco appare debordante e il centrocampo una diga insuperabile; le prestazioni di Muller,Kroos,Lahm, e Neuer sono fin dal primo incontro sopra la media.



Unica parziale delusione Ozil, che per la finale dovrà superare la concorrenza di Mario Gotze per un posto da titolare.
Altro dubbio per la finale è Mats Hummels, miglior centrale difensivo del mondiale, che soffre di problemi al ginocchio destro; al suo posto potrebbe giocare Mertesacker.
La storia di Hummels è emblematica; relegato ai margini della rosa dopo le dichiarazioni anti Bayern ( Hummels denunciava il fatto i giocatori del Bayern sono favoriti in fase di convocazione in nazionale), Lahm e Low hanno parlato faccia a faccia con il ragazzo, il quale a suon di prestazioni ottime nel BVB ha scalato le gerarchie della nazionale, diventando imprescindibile nello scacchiere tedesco.


L'Argentina invece approda alla storica finale del Maracanà dopo aver avuto la meglio ai calci di rigore contro l'Olanda, grazie alle due parate di Sergio Romero.
Partita non bella, ma molto tesa e tattica; le due squadre, forse memori di quanto successo al Brasile la sera prima, erano bloccate per pausa di prendere un gol che sarebbe potuto risultare decisivo.
La stella di Messi non ha brillato come ci si aspettava, ma la prestazione della squadra è sembrata molto solida, la difesa non ha sbagliato nulla, e Mascherano è stato decisamente l'uomo in più.
E' suo il salvataggio al 91' sull'incursione di Robben, vale come un gol visto l'esito della sfida.


Nei supplementari Messi tenta un'incursione sulla sinistra ma il cross non trova nessun compagno pronto ad approfittarne.
L'epilogo dei calci di rigore quindi si materializza; Van Gaal non ripete la mossa di inserire Krull, avendo "bruciato" l'ultima sostituzione rimasta inserendo Huntelaar al posto di uno spento Van Persie.
Nei tiri dagli 11 metri gli argentini non ne sbagliano uno, con Messi che tira il primo rigore; Romero invece si supera e para i calci di rigore di Vlaar e Snejider. Argentina in finale dopo 24 anni.



Per poter impensierire questa Germania, l'Albiceleste dovrà mantenere gli standard difensivi visti finora: infatti nella fase ad eliminazione l'Argentina non ha subito nessuna rete, mente nei gironi ne ha subite 2 dalla Nigeria e 1 dalla Bosnia.
Il muro eretto da Sabella è migliorato di partita in partita e quello che doveva essere il punto debole ora è il punto di forza.
La sfida tra il miglior attacco e la miglior difesa della fase eliminatoria darà sicuramente vita ad una finale epica, degna delle due precedenti.



L'Argentina ha inoltre il dovere di cancellare l'onta del 4 a 0 subito in Sudafrica nel 2010, quando gli uomini di Low schiantarono la nazionale di Maradona.
La Germania ha fin qui compiuto un percorso impressionante, rifilando 4 reti al Portogallo e i precedentemente citati 7 al Brasile. 
L'unica partita che la Germania ha sofferto è stata quella nel girone con il Ghana e l'ottavo di finale contro l'Argentina, ovvero due squadre (specialmente gli algerini), che facevano della difesa e delle veloci ripartenze, la parte focale del gioco.
Così come l'Argentina, che a differenza delle due squadre africane può contare su un tridente d'attacco pazzesco: Higuan, Lavezzi e il giocatore più forte del pianeta, Leo Messi.
Con la possibilità che Angel di Maria possa recuperare entro domenica, anche se appare molto molto difficile. 
E poi c'è un Rojo molto in forma e autore di un super mondiale, c'è Enzo Perez e poi El Hefesito Mascherano, vero comandante in campo della squadra, che ricorda molto quello che fu Cannavaro per noi nel 2006.



Non ci resta che goderci questa fantastica finale, che come sempre, premia le due migliori squadre, poichè il campo non mente mai.















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